Cerca
Close this search box.

Fondi fotografici della Prima Guerra Mondiale

Partenza da Bologna di volontari del 35° Rgt. fanteria / CMSA_F_043439
Fondi fotografici della prima guerra mondiale a cura di Sara Bini e Silvia Grion con il coordinamento di Claudia Colecchia

La Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte conserva diversi fondi fotografici in cui la prima guerra mondiale è protagonista. I fondi triestini rivelano un grande interesse perché raccontano la Storia su entrambi i fronti: se 50.000 triestini furono richiamati alle armi dall’Impero asburgico, pochissimi furono coloro che combatterono nelle fila italiane.
Nonostante le proporzioni, la consistenza delle fotografie degli irredenti è maggiore rispetto a quella dei combattenti del versante asburgico, perché i doni e gli acquisti pervenuti dopo il 1918, in un clima di propaganda postbellica, costituivano un’ulteriore conferma dell’italianità di Trieste.

In collaborazione con la Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del Progetto 500 giovani per la cultura, è in corso una proficua attività di studio, riordino, catalogazione e digitalizzazione dei fondi fotografici riguardanti la prima guerra mondiale conservati presso la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte.
Il progetto, curato con l’aiuto delle Giovani per la cultura Silvia Grion e Sara Bini, coordinato dalla responsabile della fototeca Claudia Colecchia, ha previsto il riordino e la catalogazione dei fondi smembrati, attraverso lo studio degli strumenti di corredo (inventari, archivio storico dei donatori, elenchi di versamento e dei sistemi identificativi presenti sulle unità, ossia le segnature manoscritte o riportate su eventuali cartellini, nonché la lettura di alcuni saggi bibliografici e giornali pertinenti).

I fondi comprendono fotografie amatoriali, oltre a reportage fotografici prodotti da professionisti dell’esercito austro-ungarico e da altri enti istituzionali: l’immagine fotografica viene risemantizzata dagli organi governativi per costruire un diffuso consenso politico.
Al tempo stesso, grazie alla diffusione di apparecchiature fotografiche più maneggevoli, si diffonde la figura del fotografo soldato dilettante.
Sia nelle foto istituzionali che in quelle amatoriali emerge una guerra composta e decorosa, descritta attraverso i ritratti, le visite ufficiali, il contributo delle crocerossine, i luoghi degli accadimenti bellici, una narrazione che racconta il prima e il dopo, solo talvolta il durante ovvero la guerra guerreggiata. Rare le scene violente: la censura vieta immagini che possano sconvolgere chi resta a casa.

I fondi sono parzialmente consultabili nel Catalogo integrato dei Beni culturali.

Condividi