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Martin Parr: Life’s a Beach

MARTIN PARR Life’s a Beach
Trieste, Museo Revoltella
27.10.2019-6.01.2020
a cura di Claudia Colecchia, allestimento di Marino Ierman, DotART
Mostra realizzata dal Comune di Trieste in collaborazione Magnum Photos e il festival Trieste Photo Days 2019

Inaugurata presso il Civico Museo Revoltella il 27 ottobre 2019, la mostra MARTIN PARR Life’s a Beach, alla presenza dell’autore e dell’Assessore Giorgio Rossi, promossa dal Comune di Trieste in collaborazione Magnum Photos e il festival Trieste Photo Days 2019, è stata anticipata, alle ore 11, dall’incontro con l’autore all’Auditorium del Museo. Dissacrante come il titolo che ha scelto per la sua mostra, Parr ha accolto il giovane pubblico come si conviene a un’anti-Photostar: camicia a quadri, blue jeans e calze a righe nei sandali aperti ha illustrato il suo progetto fotografico.

Foto di Stefano Ambroset e Duccio Zennaro

A Trieste, città dove il mare è parte integrante del DNA dei suoi abitanti, una sorta di beach therapy, citando Martin Parr, componente essenziale dell’identità triestina, la mostra Life’s a beach documenta la ricerca antropologica del fotografo inglese nei confronti di un’umanità colta nel momento in cui ha la guardia abbassata.

Il fotografo documentarista britannico, come lui stesso si definisce, per vocazione e passione, ci propone un viaggio esplorativo, caratterizzato da tecniche diverse, ma sostenuto da un unico desiderio: carpire e capire ciò che accade nel nostro mondo impregnato di cultura consumistica, progressivamente consumato dall’imbarazzante perdita del buon gusto e del senso del limite. Il paesaggio sociale è il palese oggetto del suo desiderio fotografico. Allo specchio è l’opulenta società occidentale, con i suoi tic, cliché, e stereotipi.

Foto dell’allestimento di Marino Ierman

Dalle foto degli anni Ottanta, caratterizzate da un colore saturo, grandangolo e flash sparato, a quelle della metà degli anni Novanta, in cui utilizza l’obiettivo macro e il ring flash, sino alle più recenti in cui non disdegna l’utilizzo del teleobiettivo, Martin Parr colleziona bagni di ogni luogo, indifferenziati per la gestualità maldestra, scomposta, a volte volgare, rappresentata. Consapevoli che si deve fotografare il presente perché il presente passa e le foto restano documenti preziosi, accettiamo l’invito a naufragare in questo mare, naturalmente predisposti a condividere il suo sguardo grottesco, ironico, irriverente e non imparziale.

Martin Parr (1952-) ha pubblicato oltre 100 volumi e curato altre trenta pubblicazioni. Curatore del Festival di Fotografia di Arles nel 2004 e della Biennale di Fotografia di Brighton nel 2010, è membro dell’Agenzia Magnum dal 1994, rivestendo la carica di Presidente dal 2013 al 2017. Nel 2013 Parr è visiting professor di Fotografia all’Università di Ulster. Le sue opere sono esposte nei maggiori musei, dalla Tate Modern, al Pompidou e al Museo di Arte Moderna di New York. Nel 2017 ha creato la Martin Parr Foundation.

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