Il 10 giugno 1940, l’Italia entra in guerra.
Anche la seconda guerra mondiale è narrata dagli scatti fotografici. Oltre ai positivi che raccontano gli anni Quaranta a Trieste, la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte conserva il fondo USIS (United States Information Service), realizzato per propagandare gli ideali di vita americani, e donato dalla Sala di Lettura Americana alla città di Trieste in tre fasi diverse, tra il 1948 e il 1951.
Nel caleidoscopio fotografico si è ritenuto di estrapolare le immagini di bambini e adolescenti scattate in Italia, in Europa e in Oriente.
C’è chi nasce a Trieste in pieno conflitto come la piccola Marisa de Rota immortalata tra le braccia della madre Neva dal padre Adriano.

I ragazzi continuano a frequentare la scuola, ma le proposte educative risultano meno standardizzate, così al ginnasio Petrarca ci si cimenta in lavori di agricoltura nell’Orto Lapidario.


Sono soprattutto gli scatti del Fondo USIS a restituirci i difficili frangenti indotti dal conflitto.
Il reporter e cameraman inglese Slim Hewitt descrive gli studenti di Bergen Belsen, a cui Irene Mandel, dopo la liberazione del campo, insegna a scrivere.

Le conseguenze della guerra compaiono nella foto che descrive i volti dei bambini napoletani, rimasti senza casa, dopo l’esplosione della Posta Centrale causata da una bomba a orologeria lasciata dai tedeschi prima della ritirata.

Come i bambini di Okinawa, in cerca di un rifugio. Qui il fotografo li perpetua mentre aiutano a trasportare i beni di famiglia dal loro villaggio al campo profughi americano. La foto è stata esposta anche in occasione della mostra “Peace is here! Fotografie di propaganda in Estremo Oriente nel fondo USIS della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte”.


Il problema della denutrizione è costante anche nel dopoguerra. Quanto pesa un piccolo viennese? Ci si chiede nella foto che immortala un bambino austriaco sulla bilancia con la consapevolezza che anche dall’alimentazione dipende la salute.

Ci si preoccupa delle condizioni di salute anche a Capodistria, con la foto di gruppo del Consultorio del bambino sano dell’agosto 1940; mentre proviene dall’India quella dei medici che visitano un piccolo mentre, sullo sfondo, un guaritore con serpente sovrintende alla scena.
E possiamo immaginare lo stupore dei bambini siciliani che, sulla porta di casa, vedono sfilare le truppe canadesi ad Agira nel 1943.

Ulteriori notizie sui fotografi sono disponibili nella sezione Fotografi in Fototeca.
E sulla mostra “Peace is here! Fotografie di propaganda in Estremo Oriente nel fondo USIS della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte” nella sezione Percorsi visivi.
E se vi siete persi le pillole precedenti potete recuperarle nella sezione “Pillole fotografiche”.