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Trieste 1921: L’ultimo viaggio del Milite Ignoto

28.09.2021 > 04.11.2021

Una mostra realizzata dal Comune di Trieste

Dipartimento Scuola, Educazione, Promozione Turistica, Cultura e Sport
Direttore Fabio Lorenzut
Servizio Promozione Turistica, Eventi Culturali e Sportivi
Dirigente Francesca Locci
Servizio Musei e Biblioteche
Dirigente Laura Carlini Fanfogna

A cura di Claudia Colecchia

con la collaborazione di Lorenza Resciniti, Gabriella Gelovizza, Tiziana Giannotti, Marino Ierman, Cristina Klarer, Alessandra Relli, Silvia Relli

Coordinamento culturale e organizzativo
Stefano Bianchi

Barbara Comelli con Bruno D’Orlando

Elena Cominotto con Elisabetta Albanese e Alessandra Toppi

Grafica Luglioprint

Allestimento Giemme Allestimenti

Traduzioni Quickline

Si ringraziano
Fabrizio Alberti, Riccardo Caldura, Antonietta Colombatti, Diana Ferrara, Francesco Gabrielli, Piera Zanon

Il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto avvenuto il 24 maggio 2021 ha dato l’avvio a una serie di iniziative finalizzate a celebrare il centenario della ricorrenza del Milite e destinate a concludersi il 4 novembre. Tra le altre, viene proposta una mostra-itinerario open air che attraversa alcuni dei luoghi più attrattivi della città, tra cui, Piazza Borsa, Piazza Unità, Cavana, Piazza Hortis, San Giusto.
Lungo il percorso: una selezione di immagini d’epoca della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte e dell’Archivio del Museo Centrale del Risorgimento di Roma. I grandi pannelli esposti, undici come le spoglie dei Militi Ignoti trasportate ad Aquileia, sono installati tenendo conto della correlazione tra le immagini e gli eventi storici rievocati.

Il 1921 riveste una grande importanza per Trieste: a seguito del Trattato di Rapallo tra l’Italia e quello che si chiamerà il Regno di Jugoslavia, la città celebra, con una partecipazione corale di uomini, donne e bambini, solennemente la sua unione con l’Italia in una festa assoluta, come viene descritta dalle Cronache dei Musei, il 20 marzo 1921.

Mario Circovich Proclamazione dell’Annessione Trieste, 20.03.1921 Dono Guido Ravasini, 03.11.1934 Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, inv. F20885

I Musei, con i loro travagliati quanto proficui mutamenti, costituiscono un privilegiato riverbero dei cambiamenti culturali, sociali ed economici della città in una fase densa di molteplici tensioni, sovente antagoniste.
D’ora innanzi, le donne entreranno prepotentemente nelle manifestazioni pubbliche, recitando spesso il ruolo di madri dolenti, utile a favorire una nuova coesione sociale ed emotiva.
Nella primavera del 1921 ritornano le spoglie di molti giovani, accolti dalle braccia delle loro madri sofferenti. Tra questi, Guido Zanetti (1895-1916), riesumato a Romans d’Isonzo, e collocato nel cimitero cittadino di S. Anna per volontà della madre Maria Hartverger Zanetti (1859-1934), presidente della sezione triestina dell’Associazione nazionale delle madri e vedove dei caduti. La rappresentazione “teatrale” del lutto si rivela uno straordinario format, attraverso cui far transitare il contagio dell’ideologia patriottica che precede solo di qualche mese le celebrazioni del Milite Ignoto.

G. Pino & V. Chiussi Funerali di Guido Zanetti in Piazza Caserma Trieste, 23.04.1921 Dono Ugo Quarantotto, 12.01.1957 Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, inv. F43454

Donne e uomini della città giuliana sono strettamente connessi alla vicenda del Milite Ignoto. Una popolana originaria di Gradisca ma residente a Trieste, Maria Blasizza Bergamas (1863-1953), madre di Antonio (1891-1916), disertore dell’esercito asburgico e volontario nell’esercito italiano, disperso in guerra, sceglierà la salma da inviare a Roma sull’Altare della Patria.

Maria Bergamas Aquileia, 28.10.1921 Archivio del Museo Centrale del Risorgimento di Roma

Il direttore dell’Ufficio Belle Arti e Monumenti di Trieste, l’architetto Guido Cirilli (1871-1954), avrà il compito di realizzare il carro funebre del Milite Ignoto con l’aiuto del pittore triestino Argio Orell (1884-1942).

Azienda fotografica Toresella Carro funebre Milite Ignoto Trieste, 27.10.1921 Dono Arduino Berlam, 5.03.1928 Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, inv. F12168

E ancora, il vescovo di Trieste, Angelo Bartolomasi (1869-1959), officerà le cerimonie ad Aquileia e Roma.

Aquileia, La bara del Milite Ignoto Aquileia, 28.10.1921 Dono Arduino Berlam, 5.03.1928 Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, inv. F12170

Anche i bambini sono coinvolti nelle celebrazioni in piazza o a scuola, con il fine di cementare il sentimento patriottico.
Gli eventi del 1921 registrano l’assenza fisica del vate Gabriele D’Annunzio (1863-1938), sia dagli avvenimenti locali che nazionali, dopo la fine dell’avventura fiumana. Tuttavia alla lontananza fisica si contrappone una forte presenza ispiratrice grazie alle sue suggestioni, coreografie, slogan, doni, senza dimenticare che proprio nei giorni in cui si celebra il Milite Ignoto, il poeta conclude la stesura del Notturno.

Luigi Betti D’Annunzio a Fiume Fiume, 1919 Scambio Marino Szombathely, 05.12.1931 Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, inv. F16352

È possibile seguire il percorso predeterminato indicato nella mappa scaricabile o passeggiare liberamente tra le stazioni: ogni installazione, infatti, pur rientrando in un unicum, può essere letta autonomamente.

La storia del Milite Ignoto

Collante di un inedito rito sacrificale di matrice laica, l’idea del Milite Ignoto coinvolge la comunità nella sua interezza, facendo leva sulle più recenti crepe emozionali. Così, nel perimetro della pubblica commemorazione si mescolano il dolore privato e intimo con l’enfasi dell’emozione collettiva.
A Gabriele D’Annunzio (1863-1938), secondo alcune fonti storiografiche, spetta il merito di aver coniato la locuzione Milite Ignoto ma il primo a proporre una cerimonia in onore del Soldato Sconosciuto è il colonnello Giulio Douhet (1863-1930) il 24 agosto 1920 sul periodico del movimento da lui fondato Il Dovere.
Nel 1921 il disegno di legge Onoranze al Soldato Ignoto presentato alla Camera prevede che i numerosi caduti senza nome siano onorati e ricordati attraverso una salma scelta a caso e solennemente sepolta a Roma.
La legge viene approvata all’unanimità il 4 agosto 1921 e la sua attuazione è affidata al ministro della Guerra, Luigi Gasparotto (1873-1954), che provvederà a costituire l’Ufficio Onoranze al Soldato Ignoto. Il senatore triestino Salvatore Barzilai (1860-1939) sarà nominato Presidente della Commissione esecutiva di Propaganda e Stampa per le Onoranze al Milite Ignoto.
A sei militari decorati spetta il gravoso compito di condurre le ricerche sui campi di battaglia: l’obiettivo è quello di esumare salme di caduti assolutamente non identificabili.
Il viaggio tra i principali campi di battaglia è compiuto a San Michele, Gorizia, Monfalcone, Cadore, Alto Isonzo, Asiago, Tonale, Monte Grappa, Montello, Pasubio e Caposile.
Infine, undici salme vengono sistemate in altrettante identiche casse di legno, a Gorizia, per essere poi traslate nella Basilica di Aquileia il 27 ottobre.
La selezione della salma è compiuta il 28 ottobre ad Aquileia da Maria Blasizza Bergamas (1863-1953), madre di Antonio (1891-1916), che aveva disertato l’esercito asburgico per combattere tra le fila italiane ed era stato dichiarato disperso. La celebrazione è officiata dal vescovo di Trieste, Angelo Bartolomasi (1869-1959).
La decisione di far compiere la scelta ultima a una madre, ispirata al modello cristiano della Mater Dolorosa, contribuisce a rendere ancora più coinvolgente l’evento rispetto ad altri paesi in cui era stato preferito un ufficiale.
Tutte le fasi dell’evento sono seguite con grande partecipazione emotiva dalle popolazioni locali.
A Guido Cirilli (1871-1954), con la collaborazione del pittore Argio Orell (1884-1942), spetta il compito di realizzare il carro funebre, composto da un pianale per il trasporto del feretro del Milite Ignoto e altri 15 destinati a raccogliere le corone via via offerte. Il viaggio verso Roma, iniziato il 29 ottobre, viene effettuato lentamente, solo di giorno, per favorire il massimo coinvolgimento del maggior numero di persone.
L’itinerario prevede soste diurne a Udine, Conegliano, Treviso, Venezia, Rovigo, Ferrara, Firenze, Arezzo. Le fermate notturne sono effettuate a Venezia, Bologna, Arezzo e Roma Portonaccio, onde provvedere al cambio dei militari addetti alla sicurezza e alla scorta d’onore.
Durante le soste diurne del treno della durata di cinque minuti sono vietati i discorsi mentre le bande musicali presenti possono suonare per una sola volta, alla partenza del treno, La Leggenda del Piave scritta dall’impiegato postale Giovanni Gaeta (1884-1961), più noto con lo pseudonimo E.A. Mario.
Il Milite Ignoto giungerà a Roma il 2 novembre per essere collocato nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove rimane esposto fino all’imbrunire del giorno 3.
Il 4 novembre, giorno del terzo anniversario della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale, la bara viene tumulata all’Altare della Patria con una solenne cerimonia che si svolge contemporaneamente in tutte le città d’Italia.
A Trieste la cerimonia è austera e silenziosa. Solo nel momento dell’inumazione, risuonano le campane e vengono sparati ventuno colpi di cannone dei presidi militari. In altri comuni della costa la celebrazione si svolge in mare, gettando corone di quercia e di lauro per onorare i marinai caduti.

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