Sala A. Selva
Palazzo Gopcevich
8 ottobre - 8 dicembre 2021
Inaugurazione:
8 ottobre 2021, ore 11.00
Venerdì 8 ottobre alle ore 11.00, presso la Sala A. Selva di Palazzo Gopcevich, in via Rossini 4, a Trieste, avrà luogo l’inaugurazione della mostra Trieste 1921. Luoghi storie e memorie che rimarrà aperta fino al giorno 8 dicembre 2021, con i seguenti orari: da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, lunedì chiuso. Ingresso libero.
La mostra è stata ideata e realizzata dai Civici Musei di Storia ed Arte, con la direzione di Laura Carlini Fanfogna, direttore del Servizio Musei e Biblioteche, a cura di Stefano Bianchi, conservatore del Civico Museo Teatrale C. Schmidl, Claudia Colecchia, funzionario direttivo archivista della Fototeca e della Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte e Antonella Cosenzi, funzionario direttivo archivista dei musei del Risorgimento e Storia Patria.
Nell’ambito delle iniziative finalizzate a celebrare la ricorrenza del centenario del Milite Ignoto, in stretta connessione con la mostra open air, itinerario per immagini che attraversa alcuni dei luoghi più attrattivi della città, il Servizio Musei e Biblioteche propone un’esposizione che narra la Trieste di cento anni fa.
La fonte è rappresentata dalle ricche collezioni delle istituzioni culturali comunali: la Biblioteca e la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte, il Civico Museo di Storia Patria, il Civico Museo del Risorgimento e Sacrario Oberdan, il Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl.
Le opere d’arte, gli oggetti, i manifesti, le fotografie, i documenti, i libri, i giornali, i francobolli ci aiutano a entrare nel clima di quei giorni di straordinaria intensità: come tessere di un mosaico, innanzi ai nostri occhi si parano i cambiamenti culturali, sociali ed economici della città dalla scontrosa grazia, come ricorda Umberto Saba nel Canzoniere pubblicato anch’esso nel 1921.
L’excursus alterna la bora di entusiasmo delle feste dell’Annessione e dello Statuto al pathos suscitato dalla cerimonia del Milite Ignoto: evento collettivo fortemente caratterizzato dalla presenza di madri e vedove dei numerosi caduti. Altri focus sono dedicati alla vita dei teatri e a quella dei musei nell’anno in cui si accolgono i cimeli di Guglielmo Oberdan.
Ancora, dagli scrigni museali emergono variegate testimonianze che riecheggiano le tensioni e gli scontri politici di quelle giornate inaspriti dalla crisi economica e occupazionale.
Luoghi, storie e memorie evocati dalle suggestioni e sollecitazioni provenienti dagli archivi e dai depositi, ci ricordano l’importanza della conservazione della memoria e della sua trasmissione.
Tre brevi video-interviste con i curatori renderanno la mostra fruibile nel tempo e da remoto.