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Riapertura “This is not Korea” Immagini delle due Coree negli scatti di Alain Schroeder

Pyongyang, North Korea.

Il Comune di Trieste – Servizio Musei e Biblioteche comunica che la mostra “This is not Korea” Immagini delle due Coree negli scatti di Alain Schroeder, allestita presso il Civico Museo d’Arte Orientale (via San Sebastiano, 1), originariamente prevista fino al 6 gennaio 2021, viene riaperta fino a domenica 2 maggio, con i nuovi orari di visita (da giovedì a venerdì dalle 10 alle 17, ingresso libero).

Il Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, in collaborazione con l’Associazione dotART, per il terzo anno consecutivo propone una serie di esposizioni/occasioni volte a indagare l’interazione tra la fotografia contemporanea e i luoghi museali.

La mostra è stata ideata e realizzata dai Civici Musei di Storia ed Arte, con la direzione di Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, e la cura di Michela Messina, conservatore del Civico Museo Orientale, e di Claudia Colecchia, responsabile della Fototeca e della Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte.

Protagonista dell’esposizione fotografica è la Corea, paese altrimenti quasi completamente assente dalle pur ricche collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte: le fotografie contemporanee scattate in Corea da Alain Schroeder, già premio URBAN 2019, suggerite dall’art director del Festival, Angelo Cucchetto, e dal presidente dell’Associazione, Stefano Ambroset, dialogano con opere xilografiche, testimonianze fotografiche e librarie, e con antichi apparecchi fotografici provenienti dal Civico Museo d’Arte Orientale e dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte.

Lo sguardo di Alain Schroeder si posa su questa regione dell’Asia attraverso tre storie, suddivise nelle due sale dell’allestimento: la prima è dedicata alla Corea del Nord, uno degli stati più secretati al mondo. Si tratta di una preziosa documentazione fotografica che però, come sottolinea egli stesso, non restituisce fedelmente il paese ma è condizionata dai meccanismi manipolatori dell’informazione di regime, visto che il servizio è stato effettuato sotto il rigido controllo censorio di due guide ufficiali che hanno indicato cosa guardare e cosa fotografare: ecco perché “This is not Korea”, sebbene il servizio, seguendo gli stilemi comunicativi del regime, abbia il merito di restituirci la prodigiosa macchina organizzativa creata per la costruzione del consenso che, in questo caso, è per una volta desideroso di travalicare i confini nazionali.

La Corea del Sud, nella seconda sala, è descritta attraverso una serie di ritratti femminili scattati presso l’isola di Jeju. Qui la pesca a immersione è praticata dalle donne Haenyeo che si tuffano senza bombole nelle acque gelide a caccia dei preziosi awabi (abaloni o orecchie di mare): frutti di mare in via di estinzione sempre più richiesti anche dagli chef stellati occidentali. Il fotografo restituisce i volti segnati di donne mature che, nonostante l’età e le mille rughe, si ergono in un tempo sospeso, maestose, elegantissime e ancora capaci di stupirci, persino di sedurci.

Un senso di mistero e di distanza pervade la fotografia del belga Schroeder, confermando la profonda influenza subita dal surrealismo del suo connazionale René Magritte, riecheggiato nel titolo della rassegna.

Si ricorda che, per consentire il rispetto delle norme di distanziamento stabilite in materia di contenimento del contagio da Coronavirus, l’accesso del pubblico al Civico Museo d’Arte Orientale è contingentato.

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