La Fototeca

Costituita nel 1908, la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste è luogo di raccolta, conservazione e fruizione di uno dei più vasti patrimoni fotografici della Regione. I tre milioni e mezzo di materiali custoditi consentono di ripercorrere la storia della città, delle arti, della fotografia a Trieste e non solo. 

Nel corso della seconda metà del XIX secolo, la fotografia va affermandosi sempre di più: l’arrivo delle fotografie in museo precede la nascita istituzionale dell’archivio fotografico. La raccolta inizia in modo quasi spontaneo, con un incessante profluvio di immagini, di argomento variegato, proveniente principalmente da doni di privati cittadini, fotografi ed editori che non sono immediatamente oggetto di inventariazione.

Tale attività, successiva, spesso non segue l’ordine d’ingresso delle fotografie. Non si tratta, quindi, di un sedimento involontario dettato dall’attività dell’ente ma di un’aggregazione di documenti pervenuti per ragioni istituzionali o di natura privata devoluti solo in un secondo momento a una destinazione pubblica connessa a esigenze culturali, scientifiche o politiche.

Singoli positivi, raccolte, collezioni, interi archivi chiusi si mescolano con l’archivio corrente connesso alle attività museali, ancora costantemente aggiornato. Il registro d’inventario non è l’unica fonte di riferimento. Strumenti utilissimi per comprendere la stratificazione dell’archivio sono altri repertori archivistici, tra cui: i registri dei doni, degli incrementi, degli inventari dei positivi, dei vetrini, dei negativi, delle assunzioni, nonché le schede di catalogo e la Cronaca dei Musei. La quantità copiosa dei doni pervenuti impone un nuovo ordine. 

Dal 1895 si contrassegnano in registro, con la lettera A il materiale archeologico, con la lettera F le fotografie. Le foto non sono collocate secondo un ordine preciso. La Cronaca riporta che, solo il 17 dicembre 1919 si regolano le chiavi 1-186 delle collezioni. I positivi sono organizzati in sezioni tematiche per quasi un secolo. Nei primi anni del XXI secolo, gli archivi già smembrati in sezioni, sono stati soggetti a un’ulteriore riorganizzazione per formato.

Oggi, una maggiore sensibilità archivistica, induce a rispettare i vincoli archivistici e a salvaguardare gli archivi nella loro interezza. Come accade in molti archivi, il modo di lavorare fa di una buona fotografia una scheda con un denso e laconico promemoria annotato sul retro, con i dati fisici essenziali, i passaggi di proprietà, le soluzioni attributive, assestate o ancora allo studio. Le fotografie, nei primi anni del Novecento, sono considerate semplici immagini, non opere, trattate talvolta senza troppo riguardo: gli esemplari doppi sono oggetto di scarto. Alla scheda-positivo si affianca la scheda indicizzata per sezione, per autore o per donatore, spesso arricchita di ulteriori annotazioni.

Nonostante siano strumenti preziosi, soprattutto in caso di negativi o lastre, molte schede cartacee, nell’occasione di una prima automazione, sono state purtroppo eliminate. Il precedente Catalogo integrato dei beni culturali Alexandrie/Kentika ha avuto il merito di rendere virtuale parte del patrimonio fotografico, bibliografico e artistico comunale già nei primi anni del XXI secolo. Nel 2023 è stata realizzata una nuova interfaccia con la piattaforma Samira di DM Cultura, che rende fruibili i beni attraverso una banca dati multimateriale, in grado di integrare i sistemi informativi museali, archivistici e bibliotecari, ottimizzando così la valorizzazione e fruizione dell’intero patrimonio culturale museale comunale. Il Comune ha così l’opportunità di sviluppare progetti di promozione e accesso alle proprie collezioni, tramite mostre virtuali e brevi storytelling. Il nuovo strumento rispecchia i dettami dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Digitalizzazione e mira a rendere visibili l’avvicendarsi delle aggregazioni nel tempo, dei protocolli e delle prassi. Lo studio dell’archivio è completato dall’analisi dei cataloghi e dalla raccolta delle testimonianze degli autori, laddove possibile. 

La Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte, in costante dialogo con la Fototeca, soprattutto negli ultimi anni, ha perseguito una politica delle acquisizioni più attenta alla letteratura fotografica. Sono organizzati ciclicamente corsi e incontri con esperti e restauratori rivolti al personale interno ed esterno. Viene offerta la possibilità di effettuare tirocini curriculari in cui è possibile, attraverso un contatto diretto con la documentazione, imparare a riconoscere le tecniche fotografiche. Per motivi di salvaguardia conservativa, la Fototeca ha limitate possibilità espositive e pertanto l’attività di valorizzazione è principalmente connessa a esposizioni temporanee, pubblicazioni, conferenze.

Il team della Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte di Trieste

Responsabile
Claudia Colecchia

Ufficio Reference
Cristina Klarer
Gabriella Gelovizza
Alice Rubino

Laboratorio Fotografico
Alessandra Relli

Visita virtuale alla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte realizzata nell’ambito della VI edizione di ARCHIVI APERTI il 19.10.2020

Condividi