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Scheda 4 – Tre maiko in un interno: la prima cuce, la seconda suona lo shamisen, la terza legge

Tre maiko in un interno: la prima cuce, la seconda suona lo shamisen, la terza legge

Tre maiko in un interno: la prima cuce, la seconda suona lo shamisen, la terza legge
Tre maiko in un interno: la prima cuce, la seconda suona lo shamisen, la terza legge

Viaggiata in Austria-Ungheria (da Neumarkt a Graz) il 27 gennaio 1901
Xilografia a colori su carta crêpe, dorso unito, 9,1×13,8 cm
CMSA Fototeca, inv. F190946

Insolito tipo di cartolina meccanica in cui lo sportellino, in alto a destra, con una scritta in giapponese, rivela essere una volta aperto uno spazio bianco per il messaggio, modo molto creativo per risolvere il problema di dove scriverlo. L’immagine imita le stampe ukiyo-e e le moderne illustrazioni che decoravano i libri e le riviste edite in Giappone a cavallo tra ‘800 e ‘900, non solo nel soggetto, ma anche nella tecnica (la stampa a blocchi di legno con ampie stesure di colore), nella cornice decorata a fiori di ciliegio e di paulownia, e nell’uso della carta crêpe (chirimen) che però, assorbendo gli inchiostri, ha fornito una qualità visiva più scadente del solito. Il retro della cartolina non è quello consueto in Giappone, anche il disegno del francobollo (a), oltretutto privo del valore, è diverso da quello solito emesso dalla Posta Giapponese (b); la scritta “Postkarte” in carattere gotico farebbe pensare ad una produzione tedesca.

L’immagine riprende tre maiko impegnate in varie attività. La maiko è un’apprendista geisha e una serie di regole e rituali contraddistinguono l’una dall’altra anche nel modo di apparire. La maiko porta sempre su volto e collo un pesante cerone bianco che, una volta diventata geisha, può anche non utilizzare più. Le sopracciglia sono tinte in una tonalità di rosso che si scurisce col tempo,  fino a volte a scomparire del tutto quando diventa geisha. La maiko si dipinge solo la parte centrale inferiore delle labbra. Dopo un anno, può colorare anche una piccola parte del labbro superiore, ma mai tutto perché questo è concesso solo alla geisha. Per quanto concerne l’abbigliamento, indossa dei kimono molto decorati e dai colori vivaci del tipo furisode, con lunghe maniche che scendono fino ai piedi e con ampi risvolti, e colletti ricamati in genere di color rosso. Anche l’obi, la cintura, è più lunga e allacciata molto alta, sotto le ascelle, in uno stile fantasioso. Ai piedi indossa gli okobo, zoccoli di legno con una alta piattaforma che si assottiglia a una estremità. Le acconciature sono più elaborate di quelle delle geisha, con molti più ornamenti e fiori di stagione.

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