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Wilhelm Burger [1844-1920]

Apprende le tecniche della pittura dal 1855 al 1860, studiando a Vienna e Monaco ma resta affascinato dall’arte della fotografia anche grazie allo zio, il fisico e fotografo Andreas von Ettingshausen. Con il conte Karl von Scherzer, appassionato di fotografia e primo ufficiale, Burger partecipa, insieme al suo assistente Michael Moser e al barone/fotografo Eugen von Ransonnet, alla K.K. Mission nach Ostasien und Südamerika: spedizione diplomatico-commerciale condotta dal contrammiraglio Petz nel lontano Oriente. Dopo un banchetto offerto dal Barone Revoltella, il 18 ottobre 1868, la fregata Danubio e la corvetta Erzherzog Friedrich salpano da Trieste e toccano i porti di Ragusa, Messina, Algeri, Gibilterra, Tangeri e Tenerife, oltrepassano l’Equatore, approdano a Città del Capo per poi proseguire alla volta di Giava, Singapore e Bangkok. Ospiti del re del Siam per un mese, nell’aprile 1869, sostano a Saigon, Hong Kong e Shangai e raggiungono il Giappone il 31 agosto 1869.
La rete relazionale fra i fotografi, in Giappone, è fitta al punto tale che Burger, arrivato a Nagasaki, nel settembre 1869, soggiorna in città per due settimane e frequenta lo studio di Ueno Hikoma (1838-1904): padre della fotografia giapponese che, dopo avere appreso le tecniche fotografiche dai maestri olandesi e da Pierre Rossier, aveva perfezionato la sua arte con il grande fotografo veneziano Felice Beato. Quando Berger lascia Nagasaki, per trasferirsi a Yokohama il 2 ottobre 1869, è ospite dell’atelier di Shimooka Renjō (1823-1914), alla cui scuola si erano formati numerosi fotografi, tra cui, Yokoyama Matsusaburō e Ogawa Kazumasa.
Rientra a Vienna nel marzo 1870.
Qui il fotografo espone il proprio lavoro in una mostra dedicata alla spedizione svoltasi nell’estate del 1870. Visto il successo, predispone uno speciale album di lusso di studi etnografici e topografici sul Siam, la Cina e il Giappone che dedica all’Imperatore Francesco Giuseppe, oggi conservato presso il Museo di Arti Applicate di Vienna. Le immagini della Cina e del Giappone sono esposte anche all’Esposizione Mondiale di Vienna. Negli anni successivi partecipa, in qualità di fotografo ufficiale, a svariate spedizioni in Artico, Asia Minore e Samotracia. Nel 1874 apre uno studio fotografico a Vienna, opera anche in Francia dove è solito firmarsi con la lettera G che sta per Guillaume, francesizzando il proprio nome.

Nell’ambito della mostra This is not Korea sono stati esposti alcuni positivi dell’autore provenienti dal legato di Maria Piacere.

W. Burger, Un attore, Nagasaki, 1868-1869, F19505

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