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Oreste Miazzi [1881-1914]

Il Piccolo lo definisce “il barbiere fotografo” di via dell’Istituto. Si tratta di un fotografo dilettante nato a Trieste (fu Antonio e fu Elvira Fozzer), il 9 settembre 1881.
Nel 1899 viene condannato a 7 giorni d’arresto per aver gridato “Fora i s’ciavi” dinanzi al caffè “Ai volti di Chiozza”. Appassionato di fotografia, vince diversi concorsi servendosi di macchine istantanee modeste.
Riceve un diploma d’onore in occasione del concorso carnevalesco indetto da Photo Materials y C nel 1906.
Partecipa nella sezione fotografica dilettanti alla prima esposizione provinciale istriana tenutasi a Capodistria nel 1910 esponendo sei fotografie: “Estasi”, “Studio”, “Ritratto”, “In chiesa”, “Funerale al ricovero”, “Poverelli”.
Nel 1911 si presenta all’Esposizione fotografica di Roma a Castel Sant’Angelo dove ottiene la medaglia d’argento del Comitato per le feste del 1911. L’Indipendente definisce i suoi quadretti bellissimi, parlanti e sostiene che la fotografia “In casa d’operai” è magnifica. Famoso per i suoi ritratti, la sua bottega di barbiere era divenuta una “gallerie di teste” da visitare.
Nel 1913 dona ai Civici Musei la fotografia che immortala lo scultore Mayer mentre realizza l’ampolla dantesca.
Il Piccolo lo definisce “il barbiere fotografo” in un articolo del novembre 1914 in cui pubblica i contenuti di una sua cartolina inoltrata al giornale dal fronte in occasione della festa di San Giusto. Il barbiere fotografo e soldato sarebbe morto poco dopo di tifo in Serbia dov’era prigioniero di guerra dal dicembre 1914.

Oreste Miazzi, Giovanni Mayer che lavora all'ampolla dantesca, 1908, F2605

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