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Francesco Benque [1841-1921]

Francesco Benque, figlio di un professore di origine francese, nasce in Germania, a Ludwigslust, nel 1841 e apprende l’arte della fotografia presso Carl Cuno Hersen a Güstrow. Si trasferisce a Trieste nel 1864 dove apre uno studio a suo nome in via dell’Annunziata 11 con l’orologiaio Guglielmo Sebastianutti di cui sposa la figliastra Isabella Unterhuber nel 1876. Già nel 1864, sui giornali dell’epoca, si segnala il credito che si acquistò nel volger di pochi mesi lo Stabilimento fotografico diretto dal sig. Benque è veramente grande. Splendidi infatti sono i saggi esposti, in cui v’hanno ritratti di una bellezza peregrina e di una rassomiglianza rara per non dire unica. Ne abbiam veduti anche di finitamente miniati, onde tutta quella perfezione mirabile che si possa desiderare. Ben presto riceve diversi riconoscimenti: medaglia d’oro di benemerenza nel 1865 alla I mostra internazionale di fotografia a Berlino, nel 1867 una medaglia d’argento in occasione dell’Esposizione universale di fotografia a Parigi e un  supremo ringraziamento da parte della Cancelleria di Corte di Vittorio Emanuele. Il 30 settembre 1867 Guglielmo Sebastianutti entra formalmente a far parte dello studio che assume la nuova denominazione: Benque & Sebastianutti. Addetto allo studio fotografico è Antonio Rustia. La collaborazione con Sebastianutti cessa nel 1869 quando Benque decide di tornare in Germania dove apre un nuovo studio ad Amburgo con il cugino Conrad Kindermann, già fotografo a Lubecca e nasce la figlia Alba. Anche qui Benque ottiene grandi riconoscimenti. Nel 1868 riceve una medaglia d‘argento in occasione della II Mostra Internazionale dell’Associazione Fotografica di Amburgo. L’anno successivo gli viene consegnata una medaglia d‘argento a Groningen e apre a Brema una filiale gestita dal socio Voigt. Nel 1870 è premiato a Vienna con la medaglia d‘oro. Nello stesso anno si trasferisce in Brasile con la famiglia e si associa ad Alberto Henschel (1827-1882), un berlinese giunto in Brasile nel 1866, proprietario della società Photographia Allema con studi a Recife e Salvador. Lo studio Henschel & Benque Photographia Allema diventa uno dei più rinomati atelier del Brasile con anche una sede a Rio de Janeiro. Nel 1872 Henschel e Benque prendono parte alla XXII Mostra generale di Belle Arti dell’Accademia Imperiale ed espongono un ritratto del poeta Castro Alves ricevendo la prima medaglia d’oro. Nel 1873 partecipano all’Esposizione universale di Vienna e ricevono la Croce d’oro del merito. Il 7 dicembre 1874 ottengono il riconoscimento di Photographos da Caza Imperial dell’Imperatore del Brasile. Nel 1875 partecipano alla Mostra generale di Belle Arti dell’Accademia Imperiale. Negli anni brasiliani nascono altri tre figli: Ernst, Alberto e Maria che vive solo tre giorni e il fotografo ottiene la cittadinanza. Ma, nel 1876, dopo la morte della piccola Maria, Benque rientra a Trieste e va ad abitare con il suocero. Decide allora di entrare a far parte formalmente della Comunità Evangelica di Confessione Augustana di Trieste ricevendo, il 30 maggio 1876, la benedizione della sua unione con Isabella dal pastore Heinrich Medicus. In quell’occasione ha quali testimoni il direttore della Tipografia del Lloyd Austriaco, Eduard Otto, e il pittore e fotografo milanese Giulio Rossi, amico dei Sebastianutti. Continua a lavorare con Sebastianutti che, in questi anni, ha come logo solo il suo cognome. Nel 1878 riceve una medaglia d’oro a Parigi. Solo nel 1879 lo studio assumerà la nuova denominazione Sebastianutti & Benque. Quando nel 1880 Sebastianutti, affiancato da Mario Paroli, apre la nuova filiale di Milano in piazza del Carmine 4, Benque resta a Trieste. Morto Sebastianutti nel 1881, Benque cede la filiale meneghina a Leonida Pagliano che si era associato a Ricordi e fa rientrare Mario Paroli in via Annunziata 11. Continua a collezionare lusinghieri riconoscimenti. Nel 1882 a Trieste gli viene conferito un diploma d’onore. Nel 1883 associa al titolo di fotografo imperiale brasiliano anche quello austriaco. In questi anni è direttore dello studio Angelo Veneroni che muore il 13 febbraio 1886. Dal primo gennaio 1888 si sposta in Piazza Borsa 10 (poi 11), al terzo piano e partecipa all’Esposizione di oggetti d’arte industriale promossa dalla Società degli Amici dell’Arte, proponendo ai visitatori un ritratto miniatura così descritto su Il Piccolo: ben eseguito; é troppo poco però per presentarsi in un’esposizione. Nel 1898 modifica la ragione sociale dell’attività in “Francesco Benque successore a Sebastianutti & Benque”. Oramai la sua fama è consolidata: presiede la giuria dell’Esposizione provinciale di fotografia per dilettanti composta da Vittorio Polli, Enea Ballarini, Giuseppe Franceschinis, Antonio Lonza ed Eugenio Scomparini. Nel 1903 lascia Trieste e si stabilisce a Villach dove muore il 30 marzo 1921.

La Fototeca conserva un consistente numero di positivi, prevalentemente ritratti dell’autore. 105 positivi sono donati da Francesco al Comune di Trieste il 27 maggio 1909. Un altro nucleo consistente è giunto nel 2012 da parte di Maurizio Radacich.
Nel 2010, presso la Sala Selva di Palazzo Gopcevich, si è tenuta la mostra “Due fiorni soltanto. Sebastianutti e Benque fotografi a Trieste” di cui è disponibile il catalogo presso i Bookshop dei Musei Civici.

Sebastianutti & Benque, La riva di Pirano, 1879-1887, F1382, dono di Francesco Benque

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