Nato a Pola il 26 gennaio 1877, italianizza negli anni Venti il cognome in “Circoli”. Muore a Trieste il 7 febbraio 1931.
Nel 1899 subentra nello studio fotografico del padre Basilio in via Capuano 17, nel 1902 sposta l’attività al terzo piano di Piazza della Borsa 11 (poi n. 12 dal 1904 al 1915). Dal 1921 al 1931 Circovich allestisce lo studio al secondo piano di via Udine 10. L’attività è remunerativa: nell’Elenco dei contribuenti possessori di reddito delle categorie B e C, edito nel 1929, risulta essere uno degli studi più redditizi.
Realizza per l’Esposizione Adriatica di Vienna del 1913 l’album fotografico titolato Commissione d’imboscamento del Carso-Trieste (le fotografie sono riprodotte in: L’imboschimento del Carso. Fotografie degli inizi del secolo tratte dall’album Commissione d’imboscamento del Carso-Trieste del fotografo Circovich, a cura della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, Direzione regionale delle foreste e dei parchi, Trieste, 1992).
Nel 1914 è insignito di medaglia d’oro di prima classe al merito.
Nel 1916 partecipa all’esposizione della Croce Rossa a Vienna ed elargisce il guadagno ottenuto, consistente in 50 corone, all’Associazione provinciale di soccorso della Croce Rossa.
La moglie di Mario, Olimpia Blasco vedova Circoli, entra in società con Ruggero Pozzar nel 1936, avviando il negozio di articoli fotografici “Foto Circoli – Pozzar” in via delle Torri 2 mentre in via Valdirivo 29 organizza un laboratorio foto-industriale e reparto dilettanti aperto dal 1936 al 19 gennaio 1944.
La Fototeca conserva diversi positivi del fotografo tra cui quelli dedicati al primo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia realizzati il 3 novembre 1919, donati da Arduino Berlam il 5 marzo 1928.