a cura di Silvia Grion
Il fondo fotografico è stato donato il 18 febbraio 2016 da Nevio Toffolon, nipote di Eugenio Toffolon (1894-1987), triestino, magazziniere e successivamente capo-magazziniere presso l’Arsenale Triestino. Frequentò in gioventù la scuola dei Salesiani, ove imparò a suonare nella banda. Allo scoppio della prima guerra mondiale fu richiamato in servizio e destinato a Pola, nel k.k. Landwehr Infanterie Regiment “Pola” Nr. 5. Dai racconti del nipote si evince che la musica e la fidanzata Nina gli salvarono la vita. Difatti durante la sua permanenza a Pola per incontrarla uscì senza permesso dalla caserma. Scoperto, venne condannato a una settimana di cella, periodo durante il quale il suo reggimento partì per il fronte. Dei suoi compagni, quasi nessuno fece ritorno. Eugenio partì in seguito con un secondo scaglione. Arruolato nella regia banda militare, ebbe la fortuna di stare nelle retrovie, correndo quindi meno rischi in guerra. Destinato sul fronte orientale dei Carpazi, si hanno sue notizie in località quali Vulturul, Marmaroschsiget (Sighetu MarmaTiei), Brasov, Zalishchyky e presso il fiume Dniester. Verso la fine della guerra contrasse il tifo e venne rimpatriato, trascorrendo gli ultimi mesi del conflitto ricoverato presso l’ospedale militare di Trieste.
Il fondo, la cui inventariazione e catalogazione è stata ultimata contestualmente al lascito, consta di 30 immagini digitali, essendo rimasti gli originali positivi di proprietà del donatore.
Il materiale raffigura principalmente oltre a Eugenio Toffolon e il corpo della banda militare del k.k. Landwehr Infanterie Regiment “Pola” Nr. 5, il cognato Vittorio Gregorich, parte del Ballon Kompanie 15, unità d’osservazione mediante palloni aerostatici sul fronte Russo.
Il fondo, di recentissima acquisizione, è di particolare interesse perché implementa il patrimonio della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte inerente alle testimonianze dell’esercito austro-ungarico.