Antonio Sorgato nasce a Padova il 5 settembre 1825, nipote dell’incisore e miniaturista Antonio Maria, frequenta la scuola di pittura diretta dal pittore Vincenzo Gazzotto ma ben presto si avvia alla professione di fotografo/dagherrotipista. Apre il suo primo studio a Padova e, nel 1856, dopo essere stato premiato all’Esposizione industriale veneta, si trasferisce a Venezia, dove inaugura un atelier a San Zaccaria in Campiello del Vin. Sorgato si dedica in particolare al ritratto. Apprezzato non solo per le elevate conoscenze tecniche ma anche per il senso artistico, il fotografo è più volte premiato in mostre nazionali e internazionali (Padova 1858, Firenze 1861, Padova 1869, Vicenza 1871, Trieste 1871, Treviso 1872, Vienna 1873) a cui va aggiunto il reale conferimento della Grande medaglia d’oro di Vittorio Emanuele 2 fotografato, nel 1878, in abito borghese. Nel 1862 partecipa alla Prima Esposizione italiana che si svolge a Firenze. Giuseppe Corinaldi così descrive le sue opere: Il signor Antonio Sorgato ha nei suoi lavori il merito di non praticarvi mai alcun ritocco. Eppure difficilmente vi si rinviene un punto che ne possa abbisognare. Lo stabilimento del signor Sorgato è in Venezia dove disimpegna un gran numero di commissioni. Il fotografo è premiato con una medaglia di bronzo anche all’Esposizione universale di Parigi nel 1867 dove espone trenta grandi quadri di figura intiera e parecchi altri di mezza figura. La cronaca dell’evento riporta che il Sorgato, oltre ad essere un abile fotografo, è anche fornito di un certo tatto artistico. Grazie al successo ottenuto, apre nuovi atelier a Bologna e Modena nel 1870. Nel 1877 subentra a Giovanni Nascimbeni nella conduzione dello studio fotografico in via Rauscedo a Udine, dove si associa a Sennen Brusadini che svolgerà anche la funzione di direttore. Sorgato muore il 4 novembre 1885. L’archivio fotografico di Antonio Sorgato sarà rilevato, negli anni Novanta dell’Ottocento, da Giovanni Jankovich, fotografo veneziano con studio in campo S. Zaccaria n. 4696 e negozio in piazza San Marco.
La Fototeca possiede diverse carte de visite del fotografo provenienti prevalentemente dall’atelier veneziano.
