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Il lato “dorso” e la sua evoluzione

Cartoline dall’Estremo Oriente
Cartoline dal Giappone

Il dorso delle cartoline illustrate solitamente è quello da cui si possono ricavare il maggior numero di informazioni, dirette o indirette. A partire proprio dall’evoluzione del suo formato che in Giappone, al contrario di altri paesi, ebbe tre grandi partizioni.

Cartoline col dorso unito: 1900-28 marzo 1907

All’inizio il dorso, o verso, della cartolina era destinato solo all’indirizzo del destinatario e all’affrancatura (fig. 2-4), quelle edite dall’Amministrazione postale, pubblicate anche prima del 1900, recavano il disegno del francobollo e l’avviso per ricordare che il lato era riservato esclusivamente all’indirizzo, avviso riportato in basso, a sinistra in francese (Coté réservé à l’adresse) e a destra in giapponese, ciò si rendeva necessario perché la cartolina illustrata era un oggetto nuovo per il pubblico (fig. 1). In un secondo tempo, verso il 1904 circa, su tutte le cartoline divenne obbligatorio stampare lungo la verticale del bordo destro la dicitura “Yubin Hakaki” (Cartolina postale), in caratteri kanji letti da destra a sinistra (fig. 5-7). Questa dicitura subì due cambi. Il 15 febbraio 1933 la parola “Hakaki” divenne “Hagaki”. E nel 1945, dopo la Seconda guerra mondiale, il verso di lettura tradizionale giapponese, da destra a sinistra, si modificò da sinistra a destra, come quello in uso in Occidente.

Cartoline col dorso diviso a un terzo: 28 marzo 1907-1° marzo 1918

Adeguandosi agli altri paesi, l’amministrazione postale giapponese a partire dal 28 marzo 1907 adottò la cartolina divided back, il cui dorso è diviso verticalmente in due spazi: a destra l’indirizzo e l’affrancatura, a sinistra la comunicazione. Il sesto Congresso U.P.U., tenutosi a Roma nel 1906, riconobbe la validità internazionale del divided back con effetto dal 1° ottobre 1907. Al contrario degli altri paesi però, il Giappone spostò la linea verticale verso sinistra dividendo in forma ineguale lo spazio: un terzo è per il messaggio, e due terzi per l’indirizzo (fig. 8-11).

Cartoline col dorso diviso a metà: 1° marzo 1918-oggi

Dopo il 1° marzo 1918 la linea verticale si spostò al centro della cartolina dividendo così in forma uguale lo spazio destinato al messaggio e l’indirizzo (fig. 12-13).

 

Annulli postali e francobolli

I bolli postali (annulli), possono fornire indizi molto utili per datare le cartoline. Dal 1875 al 19 aprile 1934 sugli annulli postali giapponesi per l’estero compare la dicitura in inglese “Japan”; dal 20 aprile 1934 al 1949 la dicitura diventa “Nippon”, per poi ritornare alla denominazione originale. Se nel bollo il nome del luogo di partenza è in inglese, la data verrà inserita nella forma: giorno-mese-anno gregoriano. Se invece il luogo è indicato con i kanji (caratteri) giapponesi, la data avrà la forma: anno giapponese-mese-giorno; in questo caso sotto la data appare anche l’ora in cui la cartolina è stata accettata dall’ufficio postale. Poiché il Giappone basa i suoi anni su quelli di regno dell’Imperatore, l’anno stampato sul bollo può riferirsi al periodo Meiji (1868-1912), al periodo Taisho (1912-1926), al periodo Showa (1926-1989), o al corrente periodo Heisei (1989-oggi). Le apposite tavole di conversione degli anni da giapponesi in gregoriani aiutano nel calcolo.

Nell’esempio illustrato al lato (fig. 14) l’annullo postale reca la data alla maniera giapponese (anno-mese-giorno): sotto il nome della città scritto in caratteri kanji (cioè Yokohama), c’è la stringa della data “35-1-3” (il “35” si è parzialmente abraso) che corrisponde al 1° marzo 1902, anno 35 del Periodo Meiji, e ancora sotto l’ora di accettazione.

Anche l’affrancatura aiuta a circoscrivere la data di una cartolina come nel caso qui riportato (fig. 15): questo bel francobollo color bronzo e col disegno di un’araba fenice venne emesso il 10 maggio 1925 per commemorare le nozze d’argento (25 anni) dell’imperatore Yoshihito (1879-1926) e l’imperatrice Sadako (1884-1951), e costituisce un termine post quem per datare la cartolina su cui è stato applicato. Il bollo porta la data alla maniera giapponese: anno-mese-giorno: 2-5-17, cioè 17 maggio 1927, anno 2 del Periodo Showa.

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