Ernesto delle Grazie inaugura l’attività nel 1898, in via Acquedotto n. 5. Il nome del negozio riprende quello della celebre industria parigina di rue Saint Roch 57, fondata dai fratelli Picard e rilevata da Féliz Max Richard nel 1891. Nel 1895 Léon Gaumont, dopo aver affiancato Richard, acquisterà la ditta con l’aiuto di Gustave Eiffel, l’astronomo Joseph Vallot e il finanziere Alfred Besnier.
ll Comptoir triestino propone al pubblico un’ampia selezione di apparati fotografici e obiettivi delle principali fabbriche italiane, francesi, tedesche e inglesi, ha un proprio stabilimento per la zincografia e autotipia e mette a disposizione dei signori dilettanti un laboratorio oscuro. Nelle inserzioni che appaiono su L’Indipendente segnala che in negozio si parla anche tedesco, francese e spagnolo.
L’attività avrà grande successo: nel 1898 Ernesto delle Grazie aprirà una succursale in via Ponterosso 11, presso l’ottico Vittorio Steinbach che già da oltre dieci anni vendeva cannocchiali, lenti, lastre ed era solito esporre fotografie in vetrina. Tra il 1900 e il 1901 collabora allo studio di via Acquedotto, Vittorio Ceregato ma questa sede verrà ceduta a Photo Materials C. y nell’estate 1901.
Il Comptoir immortala la visita a Trieste di Menotti Garibaldi, figlio primogenito di Anita e Giuseppe Garibaldi, deputato italiano per il collegio di Velletri. La visita scatenerà ondate di italianità a stento controllate dalla polizia. Il 6 settembre 1899 Menotti visita con la famiglia Miramare. Rientrato in città, nei pressi del Molo San Carlo, viene accolto da un grido di Evviva Garibaldi che provoca l’arresto dell’autore del grido. Il 7 settembre 1899 L’Indipendente segnala le belle fotografie del Comptoir.
3 positivi dello studio fotografico che testimoniano la visita a Miramare e la passeggiata sul Molo San Carlo di Menotti sono conservati in Fototeca grazie al dono dall’ingegnere Piero Zampieri nel 1937.
