Il fotografo coniuga la passione per la fotografia a quella per il viaggio. Ha vissuto e fotografato per diversi anni in USA, Brasile e Caraibi. Professionista dal 1987, con studio a Udine dal 2007, è attivo nei vari generi fotografici: dall’architettura ai siti industriali, oltre che nello Still Life e nel ritratto. Realizza diversi progetti editoriali e svolge attività di docenza presso centri di formazione professionale. Da sempre dedica particolare attenzione al profilo antropologico, sociale e storico del paesaggio urbano. Numerose le mostre fotografiche dedicate alle metropoli, tra queste: San Paolo, Berlino, Saigon, Hanoi, Istanbul. Nell’anno 2018 gli è stato assegnato il premio FVG Fotografia dal CRAF (Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia) per il suo progetto Berlino Altrove. I suoi lavori sono pubblicati sui libri, riviste e cataloghi d’arte; molte sue immagini sono conservate in archivi museali ed enti fotografici tra cui la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte. Sono stati donati gli scatti dedicati a Porto Vecchio. Una selezione è stata proposta all’interno della mostra Vedute e visioni di Porto Vecchio negli scatti della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte e dintorni, tenutasi presso la Sala Selva di Palazzo Gopcevich dal 25 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020.
Nella selezione conservata in Fototeca, Eugenio Novajra girovaga tra gli edifici dismessi e fatiscenti e, inesorabile, focalizza il progressivo allungamento delle mani della natura sul porto dismesso e abbandonato. Al contempo, descrive una sorta di caparbia resistenza delle cose, come nella suggestiva foto che immortala le carrette amburghesi arrugginite, ma ancora fieramente colorate. Nell’orizzonte magico di Novajra gli oggetti trascurati si trasformano in immanenti frammenti di vita.
Straordinariamente estetizzanti le fotografie di still life, splendenti pezzi meccanici, scale o particolari di ingranaggi della Centrale idrodinamica che, spezzando il vincolo originario della funzione, enfatizzano la preziosità e l’essenza dei manufatti industriali. Nonostante sia evidente l’interesse per l’architettura tout court, Novajra ci consente di perlustrare un perimetro denso di silenzi e sacralità, attento al profilo sociale, antropologico e storico del paesaggio urbano.