Gustave Le Gray [1820-1882] è un fotografo francese del movimento pittorialista. Figlio di una merciaia della periferia parigina, inizia la sua carriera artistica come pittore a Villiers-le-Bel, si iscrive alla scuola di belle arti e insieme a Charles Negre, Jean-Leon Gerome, Roger Fenton e Henri Le Secq frequenta nel 1842 l’atelier di Paul Delaroche. Realizza il suo primo dagherrotipo nel 1847 e sperimenta la carta nel 1848. Espone nei salon parigini nel 1848 e nel 1853, ma raggiunge la fama grazie alla fotografia. Nel 1850 si interessa al procedimento del collodio su vetro ed effettua la ceratura dei negativi di carta prima della sensibilizzazione, rendendo l’immagine più nitida. Partecipa nel 1851 alla Mission heliographique, il cui scopo è quello di documentare i monumenti e gli edifici francesi da salvare e restaurare. Già noto per i suoi ritratti, le vedute della foresta di Fontainebleau, le scene di Parigi e i suoi scritti, fotograferà i castelli della Valle della Loira, le chiese presenti lungo la rotta per Santiago de Compostela, la città medievale di Carcassonne. Fonda “Gustave Le Gray et Cie” nell’autunno del 1855 e apre uno studio sontuosamente arredato in boulevard de Capucines 35 che poi sarà acquisito da Nadar. L’arredamento lussuoso dello studio lo porta ad accumulare debiti enormi. Rinomate e discusse sono le fotografie marine del 1856, riprese durante il suo soggiorno nel Mediterraneo, dove utilizza la tecnica della stampa combinata per rendere al meglio il cielo e il mare. Fotografa principalmente nelle ore precedenti il tramonto, per accentuare i contorni e il volume delle nuvole. Alle sue fotografie si inspirarono alcuni pittori, tra cui Gustave Courbet, che studiarono la luce e i toni delle formazioni nuvolose. Inseguito dai debitori, poco incline a rendere i suoi ritratti meri prodotti di serie, scioglie “Gustave Le Gray et Cie” il 1 febbraio 1860, abbandona la famiglia e scappa con Alexandre Dumas a Marsiglia il 9 maggio 1860 per vedere i luoghi famosi nella storia e nel mito da Bisanzio, alla Siria, alla Palestina. Trovandosi a Palermo durante il passaggio dei Mille, fotografa Garibaldi e le barricate. Dopo essere stato abbandonato a Malta a seguito di un conflitto con Dumas, Le Gray si dirige verso il Libano e l’Egitto. Lì trascorre gli ultimi anni come fotografo e maestro di disegno per i figli del pascià. Non tornerà più in Francia.